L’arte come ripartenza e lo stupore per innamorarci di nuovo della normalità: una sera al Teatro Kismet fra “Tracce d’Acqua” e tanto da ‘esplorare’

di Maria Tisci

Era domenica, pioveva da circa 24 ore e qui a Bari era la prima giornata davvero fredda della stagione. Insomma, le premesse non erano delle migliori.

Arrivata al teatro Kismet, mi hanno controllato la temperatura, ho mostrato il green pass e ho ritirato il mio biglietto. Attraversato il foyer e il corridoio in pochi minuti, ero seduta sulla mia poltroncina, al caldo e come sempre, con il naso e la bocca ben coperti dalla mascherina. Di questi tempi, non passa inosservata la bellezza di un teatro con il suo pubblico finalmente in sala e il Teatro Kismet, domenica sera, era davvero incantevole.

Dopo la lunga pausa dovuta all’emergenza sanitaria, rivedere il teatro tornare alla sua normale capienza, con un nutrito pubblico, attento e pronto a sostenere una serata dedicata alle giovani proposte è stata una bella, confortante sensazione. Una di quelle che fa sperare che i giorni più tristi, ormai, ce li siamo lasciati alle spalle e la voglia di ritornare o creare una quotidianità il più vicino possibile alle nostre esigenze sia sempre più forte. 

<<Questa è un’occasione voluta per i giovani coreografi e danzatori, per potersi mettere alla prova su un palco, perché se non lì, dove?>> ha esordito così durante la presentazione delle performances Domenico Iannone, coreografo barese e direttore artistico di ESPLORARE 2021, rassegna nata con l’intento di sostenere e valorizzare la creatività pugliese.

Questa rassegna, curata dell’Associazione Culturale AltraDanza, pone al centro le novità della scena coreutica contemporanea, la promozione e valorizzazione degli artisti e delle compagnie emergenti. Quest’anno, la terza edizione ha raggiunto un importante riconoscimento: è stata ammessa per la prima volta al fondo triennale dei FUS, del Ministero della Cultura e dello Spettacolo, MiBACT.

ph. Gennaro Guida

I teatri coinvolti sono il Kismet OperA, a Bari e il Teatro Radar a Monopoli. Oltre alle serate dedicate alle performances, si stanno svolgendo dei momenti dedicati alla formazione con seminari, talk e dibattiti tenuti da personaggi di rilievo nazionale e regionale come Silvia Poletti, giornalista e critico per Corriere della Sera, Marinella Guatterini, docente di Teoria ed Estetica della danza alla Scuola Paolo Grassi.

Tra le giovani proposte che si sono esibite la sera del 10 ottobre hanno sicuramente lasciato il segno 1SELF”, lavoro coreografico nato dalla collaborazione artistica delle danzatrici Sara Mitola e Giada Ferrulli e il musicista Giuseppe Sorressa, compositore dei brani, e “Prospettiva Accidentale” della giovane compagnia Kinetic Company con le coreografie di Jenny Lasciarrea e le musiche di Giuseppe Fallacara e Alessandro Cicolella.

Nel corso della serata, c’è stato uno spettacolo che indubbiamente si è distinto nel suo genere   per aver portato sul palco accanto alla danza, la musica dal vivo. Sto parlando di “Tracce d’Acqua”, una produzione targata “Factor Hill” con il sostegno del Laboratorio Urbano “Rigenera” di Palo del Colle. Tracce d’Acqua è uno studio condotto dalla danzatrice e coreografa pugliese Alessandra Gaeta con Giovannangelo de Gennaro (viella, flauti, canto) e Roberto Matarrese (live electronics), autori delle musiche di questa produzione.

Lo studio si compone di quattro quadri e segue gli stati dell’acqua: solido, liquido e gassoso. Al centro c’è l’acqua come elemento della natura: incolore, inodore eppure in grado di rompere gli argini, di scavare, di superare gli ostacoli nel suo fluire silenzioso.  L’acqua può anche produrre altri suoni fragorosi e ritmici, come quelli della pioggia battente o dell’acqua che si rovescia in una cascata.  Al contrario, può essere silenziosa e rilassante, come quando scorre in un ruscello. Insomma, l’acqua muta non solo nello stato, ma anche nel fluire producendo suoni e sensazioni diverse. 

Questa performance sprigiona energia: è una combinazione di luci, a cura di Andrea Mundo, suoni e immagini, che creano atmosfere diverse nelle quali lo spettatore è immerso. Combina elementi naturali come lo scrosciare dell’acqua a suoni elettronici, distorti il tutto accompagnato dalle coreografie della danzatrice Gaeta.

ph. Gennaro Guida

In conclusione, riprendendo le parole del Maestro Iannone, questo è uno spettacolo che ci si aspetta in cartellone il prossimo anno, adatto davvero a tutti coloro che vogliono lasciarsi stupire dal fluire delle emozioni, dalla sua bellezza e ci ricorda che l’arte è ripartenza anche per noi che la guardiamo. Ci porta indietro, ci ricorda che ci si può lasciar stupire dalla bellezza di una performance, ci fa riscoprire la bellezza delle vecchie abitudini. Perché, citando Emily Dickinson, se <<L’acqua, la insegna la sete>> e <<l’amore, i tumuli della memoria>>, la nostalgia della quotidianità, ce l’ha insegnata questo periodo di emergenza sanitaria, che ci ha permesso di vedere l’ordinario come straordinario.

Il festival ESPLORARE 2021 proseguirà fino al 14 ottobre al Kismet, per poi trasferirsi nelle serate conclusive del 27 e 28 novembre al teatro Radar di Monopoli.

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