di Alessandra Savino
Specializzato in management nel campo artistico, curatore, art advisor, perito esperto d’arte e punto di riferimento per numerosi artisti e collezionisti a livello internazionale. È stato più volte curatore di mostre personali ed eventi internazionali. Presente da vent’anni nella scena del mercato dell’arte, punto di riferimento per molti artisti e collezionisti, scopre e promuove nuovi talenti. Ideatore e creatore nel 2015, di “RomArt Biennale internazionale d’arte contemporanea della città di Roma” e nel 2016, della prima edizione del “Premio Arte Roma” della omonima città presso lo Stadio di Domiziano in piazza Navona. Oggi gestisce la CANOVA, fra le sedi di Milano, Roma e New York. Una realtà consolidata nel campo dei servizi per l’arte, quali marketing culturale, art advisory, servizi per gli artisti, editoria, ideazione e promozione di eventi internazionali di carattere artistico-culturale.
Come è avvenuto il tuo incontro con il mondo dell’arte?
Avvicinarsi al mondo dell’arte è sempre un po’ “pericoloso” perchè se ci caschi dentro non ne esci più. Io ci sono arrivato per una questione lavorativa e poi è diventata una passione e tutto ciò ha reso la cosa meravigliosa.
Quando nasce la realtà di Canova?
La realtà Canova nasce dopo tanti anni di esperienza maturata sul campo, sia per me che per il mio socio. Abbiamo entrambi un’esperienza pluridecennale nel campo dell’Art advisor e dell’organizzazione di mostre e quindi il passo da compiere per metter su una società che si occupasse dei servizi dell’arte a 360 gradi è stato breve.
Cosa bolle in pentola al momento? Prossimi progetti?
Adesso sono impegnato in diversi progetti: la recente collaborazione con Mondadori Retail, che ci ha affidato il compito di organizzare mostre d’arte nel mega store di Milano via Marghera, ci vede all’opera nella realizzazione di circa una mostra al mese ma sono in realtà tantissimi i progetti che portiamo avanti contemporaneamente. A breve partirà anche la selezione per l’edizione 2019 di Romart – Biennale d’Arte e Cultura di Roma della quale sono stato l’ideatore nel 2015 e ne sono tutt’ora il curatore. Questa edizione vede coinvolte due prestigiose location storiche romane e quindi l’evento sarà più articolato.
Canova si divide fra tre sedi…Roma, Milano, New York: tre realtà diverse per il campo dell’arte?
Con Canova ci si muove un po’ ovunque nel mondo. Abbiamo avuto la fortuna di poter creare una sede su New York che ci consente di avere una presenza internazionale di grande rilievo, considerato che la grande Mela resta di certo il più grande Meltin Pot della cultura mondiale e dell’arte in particolare. Le nostre sedi italiane ci consentono di muoverci su tutto il territorio nazionale e di lavorare anche nella vicina Svizzera, ma nell’ultimo anno abbiamo iniziato rapporti anche con altre realtà e culture diverse. Pechino ad esempio, ospiterà il prossimo Canova Prize nel 2020.
I tuoi artisti del cuore?
Non ho artisti preferiti se alludiamo a quelli che Canova promuove e che possiamo forse ancora definire emergenti. Li ritengo tutti validi e di grande appeal oltre che amici. Su quest’ultimo punto mi auguro che loro pensino lo stesso di me.