Lidia Pentassuglia - INANNA

Lidia Pentassuglia - INANNA

BIOGRAFIA


Artista poliedrica, ex danzatrice, attrice e speaker, si dedica da qualche anno anche alla regia, curando anche illustrazioni ed elementi di scena dei propri spettacoli.   La sua formazione è un ricco mosaico di incontri tra cui spiccano i nomi di David Zambrano, Elisa Barucchieri, Simona Bucci, Dino Verga, Lisa Masellis per la danza; Danio Manfredini, Vincenzo del Prete, Roberto Petruzzelli, Maria Grazia Cipriani, Andrea Cramarossa, Emanuell Gallot Lavallè, Silvia Calderoni, Matteo Fanzoni, Ian Algie per il teatro; Federico Cucchini, Piermaria Cecchini, Mariapia Autorino, Daniele Costantini, Pino Pellegrino per il cinema; Mario Maldesi, Dante Biagioni e Giorgio Lopez per il doppiaggio; per il canto e la tecnica vocale  Sarah Biacchi , Francesca della Monica.  Dopo la laurea in architettura ed un passato agonistico nel pattinaggio artistico, esordisce come danzatrice contemporanea negli anni novanta con la compagnia “Res Extensa”. Di li a breve entra in contatto con gli ambienti del cinema e si specializza in dizione studiando per alcuni anni doppiaggio.  Lavora in alcuni cortometraggi fra cui “Bacaroz” di Vito Palumbo, spot, e in film come “L'amore è imperfetto” di Francesca Muci. Attrice di Teatro dal 2010, lavora contemporaneamente in radio diventando per anni una delle voci di RadioBari.  Lavora da diversi anni a spettacoli di cui è anche autrice e interprete, interfacciandosi con il teatro di figura e la commedia dell'arte. Nel 2015 la sua prima regia col testo ArAcne di Alberto Severi, di cui è anche interprete.  Nel 2017 fonda insieme a Claudio Michele Ciraci l’associazione INANNA e nello stesso anno vince il premio “Infanzia e solidarietà globale: Iqbal Masih”, nell’ambito del Festival internazionale di Teatro ragazzi della città di Porto Sant’Elpidio, per il progetto teatrale “Miss Kilimanjaro” realizzato nell’Agosto dello stesso anno in Kenya. Insegna in scuole di recitazione e tiene corsi di teatro e di dizione presso la sua associazione.

Link shoowreel: https://youtu.be/KFV0XWlmNFg

OPERE


"Le cartastorie" - racconti a pedali

Lo spettacolo ripropone una versione riveduta del Kamischibai, antica forma di narrazione visiva e verbale di tradizione giapponese, risalente al dodicesimo secolo.  Il termine Kamischibai deriva dall'unione delle parole “kami“ (carta) e “shibai“ (teatro, drammatizzazione) e si può tradurre come “teatro di carta“. In origine il Kamischibai veniva utilizzato nei templi, per raccontare attraverso le storie del Buddha, i principi morali da seguire. In questa stessa ottica si pone la scelta dei racconti de “Le Cartastorie”.  Le storie narrate, sono infatti concepite per essere uno spunto di riflessione sulla qualità della vita, sui nostri obiettivi, sui bisogni reali e su quelli invece imposti dalla società consumistica; sulla bellezza che si trova nella semplicità, nell’impegno e nella fedeltà alle proprie idee.  Come nell’antica tradizione, le storie narrate sono accompagnate da disegni originali realizzati sugli Emakimono, rotoli di stoffa che vengono fatti scorrere durante lo spettacolo per mostrare le illustrazioni. L’attrice protagonista è affiancata da una attrice strumentista e rumorista che accompagna il racconto con suoni e musica, ad integrazione delle musiche di scena.

 

"ArAcne"

Una donna, dopo un'operazione chirurgica, si sveglia con la sensazione sconcertante di possedere quattro gambe. Un fatto di cronaca incredibile ma vero, verificatosi in Svizzera nel 1998. Questo è solo un punto di partenza per raccontare una vicenda familiare, vista attraverso lo sguardo di AriAnna- ArAcne, duplice protagonista di questo racconto. Il testo parla del mistero dell'amore a partire dall'esperienza dell'amore genitore\figlia, della difficoltà di incasellare l'amore in tipologie, steccati, tabù, eppure della inevitabilità e legittimità culturale, morale e sociale di questo addomesticamento, del modo in cui un mancato "addomesticamento" può condurre alla rovina, o al sacrificio di sè, di come a volte anche quest'ultimo sacrificio possa non risolvere comunque il rebus, e fare uscire dal labirinto, dalla ragnatela… Aracne sfidò Pallade Atena, sostenendo di essere più abile di lei come tessitrice. La Dea la punì, trasformandola in un ragno. Dove può portare un eccesso d’amore?

 

“Domani mi sposo”

Quattro donne, quattro matrimoni fallimentari: Olga, proprietaria di un’agenzia matrimoniale, e tre sue clienti Carolina, Marta e Victuria.  Olga, zitella da sempre, agogna il matrimonio (motivo reale per il quale ha messo su l’agenzia), ma si scontra con aspettative illusorie che la rinchiudono in una dimensione di scollamento dalla realtà e di solitudine. Attenta osservatrice delle dinamiche che portano i suoi clienti al matrimonio, si lascia andare a riflessioni sarcastiche sull’amore. Victuria, Marta e Carolina che per un caso fortuito si sposano tutte il giorno seguente, alla vigilia del matrimonio rilasciano un’intervista alla Cupido Agency.  Ad intervistarle è Claudio, collaboratore dell'Agenzia, e di cui è invaghita, ma non ricambiata, Olga. Dalle parole delle tre donne, che si lasciano andare a "confessioni" sui loro rapporti di coppia, si evinceranno i paradossi che spesso sono alla base delle relazioni sentimentali, e che rendono il matrimonio un obiettivo sempre più difficile da raggiungere e mantenere.   Lettura ironica di un’istituzione che da essere il mattone fondamentale del nostro vivere sociale, oggi è entrata in forte crisi.  Le quattro donne sono interpretate da un'unica attrice, in un complesso lavoro di caratterizzazione attoriale. “Domani mi sposo” è uno spettacolo d’intrattenimento che offre divertenti spunti di riflessione sulle insicurezze dei rapporti e sulle dinamiche di coppia.